La peer education è una scoperta recente della nostra scuola, una variante all’impostazione gerarchica e trasmissiva che caratterizza la relazione educativa tra docente e discenti. L’autorità del maestro non è oggetto di discussione nella Scuola di Barbiana. Tuttavia, nella seconda fase della scuola stessa, quando il numero di ragazzi è aumentato e le loro età hanno iniziato a differenziarsi, alle lezioni di don Lorenzo si affiancano le lezioni che i ragazzi più grandi fanno ai ragazzi più piccoli. Il “mutuo insegnamento”, già praticato nelle scuole popolari, rivive a Barbiana come occasione di crescita per gli stessi giovani maestri. I ragazzi più grandi, infatti, maturano grazie alla soddisfazione di essere docenti, ma al tempo stesso imparano a offrire un sacrificio generoso, sottraendo tempo prezioso allo studio privato e donandolo ai propri fratelli, compagni, amici.
Poi insegnando imparavo tante cose. Per esempio ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia.
Dall’avarizia non ero mica vaccinato. Sotto gli esami avevo voglia di mandare al diavolo i piccoli e studiare per me. Ero un ragazzo come i vostri, ma lassù non lo potevo confessare né agli altri né a me stesso. Mi toccava esser generoso anche quando non ero.
A voi vi parrà poco. Ma coi vostri ragazzi fate meno. Non gli chiedete nulla. Li invitate soltanto a farsi strada.
Prima del 1960
Agostino Ammannati
Nello spiazzo davanti alla chiesa
Riconosco Mauro Zagli, Guido Carotti, Michele Gesualdi, Franco Gesualdi