Le lezioni di don Lorenzo non mirano a una conoscenza fine a se stessa, al nozionismo: sono sempre contestualizzate e vivono della relazione tra l’acquisizione delle conoscenze e la comprensione della loro possibile applicazione concreta, fattuale.
Anche per questo, i due ambienti simbolo della scuola sono l’aula didattica e l’officina, luoghi in cui l’attività didattica e formativa si svolge senza soluzione di continuità.
Non c’è posto, nella Scuola di Barbiana, per i miti e le novelle, o per la classificazione sterile di insetti e animali, privilegio borghese. È più urgente imparare a leggere – e soprattutto capire – un contratto o una legge o imparare una lingua straniera, con cui poter esercitare una cittadinanza globale.
Quando la scuola è poca il programma va fatto badando solo alle urgenze.
Pierino del dottore ha tempo di leggere anche le novelle. Gianni no. Vi è scappato di mano a 15 anni. È in officina. Non ha bisogno di sapere se è stato Giove a partorire Minerva o viceversa.
Nel suo programma d’italiano ci stava meglio il contratto dei metalmeccanici. Lei signora l’ha letto? Non si vergogna? È la vita di mezzo milione di famiglie.
Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c’è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso.
Mileno Fabbiani: I ragazzi di Barbiana sorridenti e soddisfatti di quello che hanno imparato
Qualcuno aveva spiegato il funzionamento del motore. Era stata smontata una Lambretta e poi i ragazzi l’avevano rimontata