sabato, Luglio 27, 2024
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Giornata della Memoria 2024

E’ accaduto, può accadere di nuovo (Primo Levi) – Antidoto alla malattia contemporanea dell’oblio e all’ambigua retorica di una presunta memoria condivisa, la Fondazione don Lorenzo Milani celebra oggi la Giornata della Memoria come l’occasione per ricordare la terribile verità della storia, il genocidio nazi-fascista e i campi di sterminio, negazione d’ogni giustizia e d’ogni religione, propaganda dell’odio e sterminio d’innocenti, la patria del Signore dispersa nel mondo e sofferente.

Venti di guerra si accendono ovunque nel mondo, una pericolosa rincorsa ad armamenti sempre più numerosi e potenti, conflitti tragici come quelli in Ucraina e Palestina, a distanza di 80 anni l’inutile strage che ogni guerra rappresenta rischia di ripetersi ancora e ancora, in uno scenario in cui si torna a parlare di crimini contro l’umanità.

Consideriamo dovere di tutti gli uomini e di tutte le donne di buona volontà non tradire il senso autentico di questa Giornata della Memoria, scongiurando derive pericolose e inaccettabili confusioni tra il bene e il male, fra la verità e l’errore, fra la morte di un aggressore e quella della sua vittima.

Si può collaborare al male anche dando una obbedienza ottusa, anche tacendo, e il suddito ideale del regime totalitario è l’individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso non esiste più (Arendt). Di contro, il cittadino sovrano di don Milani, è responsabile di tutto e di tutti, obbediente alla sua coscienza e alla legge non scritta nei codici, ma nel cuore di ogni uomo.

“C’è un modo solo per uscire da questo macabro gioco di parole. Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini, né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unico responsabile di tutto. A questo punto l’umanità potrà dire di aver avuto in questo secolo un progresso morale parallelo e proporzionale al suo progresso tecnico”. Don Lorenzo Milani «L’obbedienza non è più una virtù»