RICHIESTA UFFICIALE PER LA RIABILITAZIONE DI ESPERIENZE PASTORALI DI DON LORENZO MILANI
Il 5 settembre 2013 Michele Gesualdi, Presidente della Fondazione don Lorenzo Milani, scriveva a Papa Francesco per chiedergli di annullare formalmente la condanna che il S. Uffizio emise contro il libro “Esperienze pastorali” di don Lorenzo Milani.
Era il 1958, la condanna prevedeva l’ordine del ritiro dal commercio e il divieto di ristampa perché ritenuta inopportuna la lettura.
Il 20 dicembre 1958 l’Osservatore Romano dava la notizia con questo commento: “Tale provvedimento vuole essere indubbiamente un serio richiamo ai figli della Chiesa ed in particolare ai sa cerdoti, affinché non si lascino sedurre da ardite e pericolose novità, che minacciano di insinuarsi nell’animo di certi soggetti meno preparati al grave e arduo compito dell’apostolato in campo sociale.”
Il libro quindi non conteneva nessuna deviazione dottrinale, ma era ritenuto solo socialmente troppo avanzato per essere letto dai cattolici.
Da allora sono passati 56 anni, durante i quali la Chiesa ha camminato e camminato molto: vi è stato un Concilio, si sono alternati alla guida della Chiesa sei papi con Encicliche socialmente molto progredite, lo stesso S. Uffizio è stato abolito.
Don Lorenzo Milani ha vissuto solo in parte questo cammino perché è morto 47 anni fa all’età di 44 anni.
Morì quasi in solitudine e considerato ai margini della Chiesa però, dopo la sua morte è stato riscoperto nella sua autenticità e gradualmente è divenuto per molti punto di riferimento nella Chiesa, nella scuola e nella società.
I suoi scritti, pubblicati postumi, hanno spazzato via ogni ombra imponendolo come autentico uomo di Dio che ha servito la Chiesa di Pietro con coerenza e fedeltà attraverso la elevazione dei poveri.
Lo stesso libro “Esperienze Pastorali” è oggi generalmente riconosciuto come primo ed insuperato testo di sociologia religiosa e di attento studio di scelte pastorali con al centro la persona umana.
Molta stampa cattolica che all’epoca stroncò il libro oggi ha completamente ribaltato il proprio giudizio.
Ad esempio Civiltà Cattolica che, con l’articolo di padre Perego del 20 settembre 1958 fu feroce contro il libro arrivando ad affermare che “ad ogni pagina o quasi c’è qualcosa di acido, di stonato di controproducente. […..] all’autore del presente libro ci sia permesso di augurargli anche come riparazione del gran male che la sua opera certamente farà a tante anime inquiete e poco formate, di poter scrivere come si conviene ad un sacerdote di Cristo pagine più serene.”
Oggi il giudizio è stato completamente capovolto e lo stesso giornale ha definito don Lorenzo “sacerdote profetico e lungimirante folgorato dalla utopia evangelica”.
Barbiana è diventata nel corso degli anni meta continua di sacerdoti che da ogni parte d’Italia salgono lassù con i giovani delle loro parrocchie per abbracciare quell’esperienza.
L’abbraccio è venuto anche dai Cardinali di Firenze che si sono alternati in questi anni alla guida della Diocesi. Il primo a salire lassù per celebrare nella Chiesa di Barbiana, in occasione del 20mo anniversario della morte di don Lorenzo, fu il cardinale Piovanelli; dieci anni dopo, per il trentennale, fu la volta del cardinale Antonelli e per ultimo, l’attuale cardinale Mons. Betori per la celebrazione ufficiale in occasione del 40mo anniversario della morte.
Tutti nelle loro omelie hanno esaltato l’amore di don Lorenzo per la Chiesa e la sua coerenza con il Vangelo.
Tuttavia resta ancora quel decreto su “Esperienze Pastorali” che non è mai stato ufficialmente dichiarato decaduto. Eppure la Chiesa durante il suo saggio e oculato cammino ha saputo, anche di recente, individuare la strada per correggere giudizi ben più pesanti di quelli espressi su Esperienze Pastorali.
Come non sottolineare che nel luglio del 2001 l’allora Prefetto della congregazione della dottrina della fede il Cardinale Ratzinger firmò, insieme al Cardinale Bertone, un documento con il quale si dichiarava sostanzialmente decaduta la condanna che il S. Uffizio aveva emesso contro il libro di don A. Rosmini “le cinque piaghe della Santa Chiesa” nel quale puntualizzava i mali di cui soffriva la Chiesa.
Il documento fu approvato dal Papa Giovanni Paolo II l’8 giugno 2001 ordinandone la pubblicazione ufficiale sull’Osservatore Romano. Oggi don Rosmini è beato.
Per don Lorenzo l’atto sarebbe molto più semplice dato che, a differenza del testo di don Rosmini, “Esperienze Pastorali” non fu mai messo all’indice perché non conteneva deviazioni dottrinali.
La richiesta di far decadere il decreto su Esperienze Pastorali è stata fatta quattro volte a quattro papi diversi.
La prima la fece lo stesso don Lorenzo nel luglio del 1960 scrivendo a Mons. Capovilla segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, chiedendogli se non era il caso di parlare col Santo Padre per considerare ormai superato il decreto del S. Uffizio e conseguentemente autorizzare la ristampa del libro in lingua francese. La risposta di Mons. Capovilla fu gentile e diplomatica, ma lasciava le cose com’ erano.
La seconda volta fu presentata il 26 giugno 1987 a Giovanni Paolo II in occasione del convegno nazionale organizzato a Firenze dalla CISL confederale e quella fiorentina in occasione del 20mo anniversario della morte di don Lorenzo.
Era firmata dal Segretario Generale della Confederazione Franco Marini, dal Segretario Confederale Mario Colombo e dal Segretario della CISL Fiorentina Michele Gesualdi e sostenuta da 1500 firme raccolte tra dirigenti e quadri sindacali di tutta Italia.
La terza richiesta fu fatta a Papa Ratzinger il 23 giugno 2007 in occasione del 50mo anniversario dall’uscita di Esperienze Pastorali, dal Presidente della Fondazione don Lorenzo Milani.
La quarta ed ultima richiesta, in ordine di tempo, è del 5 settembre scorso, sempre della Fondazione don Lorenzo Milani, è stata presentata a Papa Francesco in occasione nel 90mo anniversario della nascita del Priore di Barbiana.
La lettera di Gesualdi a Papa Francesco insieme ad una copia di “Esperienze Pastorali” e di “Letteredi don Lorenzo Milani priore di Barbiana”, oltre ad essere stata inviata per posta in Vaticano, è stata consegnata direttamente nelle mani del Papa ad Assisi l’8 ottobre da una Suora Francescana che vedeva in San Francesco, don Milani e Papa Francesco un unico filo conduttore di amore verso i poveri.
In tutte e quattro le occasione la Curia romana ha risposto in modo indiretto con qualche scritto di elogio verso don Lorenzo e la sua opera. Anche questa volta è uscito un articolo sull’Osservatore Romano il 28 dicembre scorso dal titolo “storia di un ribelle ubbidiente” con aperti elogi a don Lorenzo e al suo operato. “Esperienze Pastorali” viene definito il suo capolavoro.
Questo articolo è la risposta alla domanda della Fondazione di dichiarare decaduta la condanna di “Esperienze Pastorali”? E’ difficile dirlo, ma è sicuramente l’ennesimo attestato di stima verso il sacerdote Lorenzo Milani da parte della sua chiesa.
Sta però di fatto che quel decreto a distanza di 56 anni rimane con tutto il peso di una condanna formale non rimossa.
A noi piace sperare che prima o poi don Lorenzo venga completamente riabilitato con una dichiarazione ufficiale di decadenza di quella sentenza e, sarebbe bello che un gesto formale e anche, per noi che gli abbiamo voluto bene, denso di sostanza, avvenisse sotto il pontificato di Papa Francesco, perché ci pare di vedere in lui molte similitudini col priore di Barbiana.
Firenze 10 febbraio 2014
FONDAZIONE DON LORENZO MILANI