sabato, Luglio 27, 2024
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Archivio don Milani: facciamo una volta per tutte chiarezza!

Barbiana (FI) 14 dicembre – Non sarà la reazione scomposta e le parole in libertà di una piccola minoranza spinta da non sempre nobili motivi, a impedire che la Fondazione compia fino in fondo il proprio dovere di tutelare, in qualunque sede ritenga la più opportuna, il patrimonio di scritti, memorie e testimonianze dirette e indirette di don Lorenzo Milani.

Scritti, lettere, disegni, testimonianze di ogni tipo, raccolte da tutti i suoi allievi e dagli stessi donati alla Fondazione, non possono in nessun modo esserle sottratti e diventare proprietà di privati, chiunque essi siano, perché appartengono in tutta evidenza all’intera comunità per la quale sono stati donati, raccolti, inventariati  catalogati.

La Fondazione ha pertanto il dovere di restituire al mondo e alla comunità scientifica quanto oggi è confinato nelle segrete stanze di una abitazione privata, ad uso esclusivo e arbitrario, sottratto ad ogni obbligo di trasparenza, di coloro che fanno mostra, per di più, di poterne usare a totale piacimento.

Avremmo preferito mille volte non ricorrere al tribunale, se solo ci fosse stata offerta, così come dalla Fondazione più volte sollecitata, la possibilità di una efficace e fraterna via negoziale. Le abbiamo tentate tutte, abbiamo provato a coinvolgere persino le amicizie di Sandra Gesualdi e Carla Carotti, rispettivamente figlia e moglie dell’ex presidente della Fondazione, Michele Gesualdi. Purtroppo, questa possibilità ci è stata sempre risolutamente negata e ogni tentativo di risolvere la questione é risultato vano. Intanto, i tempi per il ricorso in giudizio stavano per scadere, e dopo la cessione dei diritti alle edizioni San Paolo, non  avevamo più nessun’ altra scelta per salvare l’archivio se non ricorrere al tribunale!

Precisiamo: non c’é nessuna querela verso le familiari di Michele Gesualdi. La Fondazione si é legittimamente  rivolta ad un tribunale civile della Repubblica Italiana affinché questi possa dirimere la questione e sancire a chi appartenga il diritto di possesso dell’archivio, evitando ulteriori speculazioni e appropriazioni indebite di diritti sugli scritti del nostro amato Priore.  Sarà un giudice italiano a decidere, secondo scienza e coscienza, e non le signore Gesualdi e Carotti che mostrano tutto l’interesse affinché questa situazione resti nel limbo attuale.

A chi ci accusa di questo, rispondiamo che nessuno intende infangare la memoria di Michele Gesualdi. Al contrario, é anche il rigoroso e puntuale  rispetto in tutte le circostanze, che il primo presidente della Fondazione ha sempre dimostrato di avere nel riconoscere quanto di proprietà della Fondazione, a confermarci sul fatto che non siamo noi a tradirne l’autentica memoria.

Infine, in queste ore di confusione non é superfluo ricordare che la Fondazione Don Lorenzo Milani ha un proprio Statuto, delle regole e procedure democratiche nella nomina delle cariche e nella valutazione delle azioni da intraprendere, e non é accettabile il tentativo di alcuni volontari di stravolgere questi medesimi processi di funzionamento della stessa Fondazione. Non ci può essere spazio per chi non rispetta le regole.

Il presidente della Fondazione don Lorenzo Milani
Agostino Burberi