giovedì, Maggio 16, 2024
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A maggio si conclude il Centenario dalla nascita di Don Milani. Il bilancio del presidente della Fondazione Agostino Burberi

A poco più di un mese dalla conclusione del Centenario, pubblichiamo questa intervista realizzata da Alessio Giovarruscio, che dà l’occasione ad Agostino Burberi, Presidente della nostra Fondazione, di tracciare un primo bilancio di quest’anno.

Presidente Burberi, il prossimo 26 maggio si chiuderà l’anno di celebrazioni del Centenario della nascita di Don Milani

Siamo soddisfatti per un successo oltre ogni più rosea aspettativa. Confesso che alla vigilia eravamo dubbiosi, non volevamo in alcun modo una celebrazione fine a se stessa e non sapevamo se era giusto ricordare il cosiddetto periodo “oscuro” della prima vita del nostro Priore. Ora, a distanza di un anno possiamo dire che abbiamo fatto la scelta giusta.

Può spiegarci il motivo?

Intanto il Centenario ha permesso di riunire le tre realtà che hanno raccolto l’eredità di don Milani: la Fondazione, l’Istituzione di Vicchio, il Gruppo di Calenzano. Siamo noi che abbiamo dato vita al Comitato nazionale del Centenario della nascita di don Milani, scegliendo Rosy Bindi come presidente, che ringrazio per aver compiuto con intensità e passione l’intero programma.

In giro per l’Italia…

Abbiamo percorso lo stivale in lungo e in largo, creando occasioni di approfondimento di questo profeta così unico nel Novecento. Penso al primo convegno ad Assisi sulla pace, a quello di Catania sulla dispersione scolastica, a quello di Bergamo sul lavoro, a quello di Firenze sulla Chiesa, a Lucca sulla politica, a Marzabotto sulla Costituzione, a Roma sulla scuola oggi. E non abbiamo ancora terminato…

Novità in vista?

Il prossimo 23 aprile saremo ospiti della Camera dei Deputati, e il 26 maggio è in programma la chiusura ufficiale con un grande raduno di giovani a Barbiana. Insomma, un anno intenso e bellissimo, che ha visto la partecipazione di tanti volontari, insegnanti, educatori, che ci hanno permesso di realizzare più di 150 incontri in tutta Italia. Un segnale fortissimo, la prova che in questo paese maltrattato non manca la coscienza critica e c’è ancora tanta voglia di un risveglio positivo.

Qualche grana non è mancata, penso all’archivio conteso e alle ordinanze provvisorie del tribunale di Monza

Abbiamo fatto tutto il possibile per raggiungere un accordo con gli eredi di Michele Gesualdi, ma inutilmente. Il tribunale di Monza ha respinto le nostre istanze cautelari, che erano riferite al contratto di riedizione della raccolta di lettere di don Lorenzo: non siamo riusciti a far capire le nostre legittime ragioni. Ora siamo costretti a ricorrere al tribunale di Firenze per una causa civile ordinaria. Confidiamo che sia chiaro a tutti che questa non è una battaglia contro la famiglia Gesualdi, ma è una questione morale e giuridica sulla quale non ci possono essere tentennamenti. È impensabile e paradossale che i beni appartenuti a don Milani, che in vita si era spogliato di ogni eredità familiare, diventino appannaggio privato di una famiglia! Quello che più mi amareggia in questa vicenda è che gli eredi di Michele stanno facendo un danno proprio al loro congiunto: Michele in pubblico ha sempre dichiarato che tutto apparteneva alla Fondazione; nessuno può credere che di nascosto lavorasse per un suo interesse privato. Naturalmente noi sappiamo che non è vero, e siamo fiduciosi che alla fine la verità prevarrà su menzogne ed egoismi. La cosa certa è che come Fondazione abbiamo un dovere: tutelare l’archivio di don Milani e tramandarlo nelle migliori condizioni possibili ai posteri. Non è un caso che abbiamo ottenuto il vincolo della Soprintendenza sull’intero archivio del Priore, come sulla stessa pieve di Barbiana.

A proposito di Barbiana, l’impegno della Fondazione si conferma notevole…

Indubbiamente. Barbiana non si tocca, è il cuore vivo e pulsante della nostra missione. Quest’anno abbiamo investito più di 30 mila euro per la sistemazione e la messa a norma degli ambienti, con l’obiettivo di conservare Barbiana così come l’abbiamo lasciata più di mezzo secolo fa, ma nel rispetto delle normative sulla sicurezza. C’è grande attenzione, quest’anno più di 25 mila persone hanno scelto di raggiungerci quassù per approfondire la figura di don Milani, dobbiamo preservare Barbiana dall’ “assalto del mondo” e allo stesso tempo essere capaci di accogliere i visitatori al meglio delle nostre possibilità: gruppi scolastici, insegnanti, istituti provenienti da tutta Italia, ma anche tantissime famiglie con i bimbi al seguito.

 

Tanto lavoro per la Fondazione, o sbaglio?

Assolutamente si, stiamo formando nuovi e generosi volontari per potenziare e darci una mano nel gestire i gruppi in visita. E poi mille altre iniziative in programma, che scoprirete di volta in volta. E poi, siamo sempre impegnati su alcuni progetti ancora in corso. Penso ad esempio al progetto “Cento Parole in più” in collaborazione con l’Accademia della Crusca, che coinvolge gli insegnanti di oltre 20 istituti comprensivi di Toscana ed Emilia Romagna; penso al corso sulla Costituzione e i semi della democrazia, promosso in collaborazione con la Regione Toscana; penso ancora al doposcuola dedicato ai bambini svantaggiati e stranieri con l’associazione Differenze culturali e non violenza.