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27 maggio 2023 – L’intervento di Agostino Burberi all’apertura delle celebrazioni per il Centenario

Riportiamo di seguito il testo dell’intervento di Agostino Burbari, Presidente della Fondazione don Lorenzo Milani, in occasione della visita a Barbiana del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.


Siamo profondamente riconoscenti al nostro Presidente che ha voluto, con la sua visita, onorare il nostro Don Lorenzo Milani.

Non possiamo dimenticare che al suo funerale non era presente nessuna autorità né religiosa nè civile, ma solo i suoi ragazzi e il suo popolo. Non possiamo dimenticare nemmeno che fu portato in tribunale con l’accusa di “vilipendio alla Patria” per avere difeso i fondamentali articoli della nostra Carta Costituzionale (art.13, art.28).

Il Papa nel 2017, al 50esimo della morte ed oggi il Presidente della nostra Repubblica a 100 anni dalla nascita, hanno colmato quel vuoto e di questo siamo loro immensamente grati. Con la presente visita oggi don Milani viene pienamente valorizzato come sacerdote e profeta, come maestro esemplare di una scuola nuova che sa collocarsi tra presente e futuro, una scuola che è “arte delicata di condurre i ragazzi sul filo di rasoio: da un lato formare in loro il senso della legalità…dall’altro la volontà di leggi migliori cioè di senso politico…”, come paladino della nostra Costituzione Democratica (il Vangelo laico), la stella polare capace di indicare la traiettoria del nostro viaggio civile ed ispirarci nelle nostre scelte quotidiane.

Sulla strada che porta a Barbiana e che viene percorsa a piedi da migliaia di giovani che ogni anno, insieme ai loro insegnanti vengono a visitare la nostra scuola, dopo il cippo dove è avvenuto l’eccidio nazifascista che trucidò 15 innocenti, incontrano prima 32 pannelli, illustrati dalle scuole, che ricordano il sacrificio fatto da tanti loro simili per liberare il nostro paese e poi 45 pannelli che illustrano i principi della nostra Costituzione. Parallelamente si snoda il sentiero della Resistenza, dove le letttere di tanti giovani martiri ci ricordano che essa va sempre difesa e che a questo patrimonio storico dobbiamo riferirci per ritrovare la nostra comune identità a livello locale, nazionale ed europeo. E’ un modo questo per rafforzare i fondamenti della nostra educazione civica avvicinandosi a Barbiana.

Sul tavolo della nostra scuola accanto al Vangelo, che il nostro Priore diceva essere il libro più importante al mondo, valido, per i suoi contenuti, per cristiani e non, c’era sempre la nostra Costituzione che lui ci diceva essere il compromesso più alto realizzato dai nostri padri costituenti tenendo conto del pensiero delle diverse forze politiche e che oggi si dice essere la più bella al mondo.

Ci ha insegnato a rispettarla e batterci per la realizzazione di quei valori.

Dando vita al Comitato del centenario la nostra Fondazione insieme alle altre due realtà, l’Istituzione di Vicchio e l’Associazione di Calenzano, non ha inteso celebrare il nostro Priore ma rimettere al centro della discussione, ovviamente cercando di attualizzarli, i valori e gli ideali di giustizia, di libertà, di fraternità e di pace che lui ci ha insegnato e praticato.

Siamo quindi doppiamente grati al nostro Presidente: per la sua presenza oggi qui a Barbiana dove sono state scritte (nel pieno della sua sofferenza fisica) la “Lettera ai cappellani militari” e la “Lettera ai giudici” e per avere concesso il proprio patrocinio alle molteplici iniziative che saranno realizzate in questo centenario della nascita del priore.

Grazie Presidente


Sul sito del Comitato per il Centenario è inoltre possibile vedere le registrazioni degli interventi del Presidente Mattarella, della Presidente Bindi e del Cardinale Zuppi.