sabato, Aprile 20, 2024
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IN MERITO AL PROVVEDIMENTO DELLA SANTA SEDE SU “ESPERIENZE PASTORALI”

DOPO 56 ANNI DECADE IL PROVVEDIMENTO DEL SANT’ UFFIZIO SU “ESPERIENZE PASTORALI” DI DON LORENZO MILANI CHE PREVEDEVA  IL RITIRO DAL COMMERCIO E NE PROIBIVA   LA RISTAMPA E LE TRADUZIONI PERCHE’ RITENUTA INOPPORTUNA LA LETTURA.
Questa è la lettera con la quale il Cardinale Pizzardo, segretario del Sant’Uffizio, il 15. 12. 1958 comunica a Mons. Florit Vescovo Ausiliare di Firenze la decisione del Sant’Uffizio incaricandolo della esecuzione.
Suprema Congregazione del S. Offizio
                                                                      Dal Palazzo del Sant’Uffizio, 15 dicembre 1958
Prot. N. 312/58/I
            Eccellenza Reverendissima, (1)
            Questa Suprema Sacra Congregazione ha sottoposto ad esame il volume di don Lorenzo Milani dal titolo “Esperienze Pastorali” (Libreria Editrice fiorentina 1958)
            Premesso il Voto del Consultorio, nell’Adunanza Plenaria di Feria IV, 10 dicembre 1958, questi Em.MI  e Rev:mi  Padri hanno, in proposito decretato:
Liber Esperienze Pastorali Sacerdotis Laurentii Milani e commercio retrahatur, eidem Sacerdoti Ordinarius invigilet”.
L’Augusto pontefice nell’udienza del giorno successivo ha approvato tale deliberazione:
            L’Eccellenza Vostra reverendissima è incaricata dell’esecuzione del Decreto degli Em.mi Padri:
            Credo, inoltre. opportuno informare V.E. che, in uno dei prossimi giorni, sul giornale “L’Osservatore Romano” verrà pubblicato un articolo nel quale, fra l’altro si darà notizia del provvedimento preso dal S. Offizio in merito al libro del Milani e si riferirà che la concessione dell’imprimatur è frutto di un equivoco.
            Nel comunicarle quanto sopra, mi valgo dell’occasione per confermarmi consensi di distinta stima
                                                                                  Dell’Eccellenza Vostra Reverendissima.
devotissimo
G. Card. Pizzardo Segr.
(1) All’Arcivescovo Coadiutore  Ermenegildo Florit Vescovo coadiutore di Firenze

In data 14 dicembre 1958 Mons. Florit  comunicava a Don Lorenzo Milani la decisione del Sant’Uffizio.
20/12/ 1958
Molto reverendo e caro don Lorenzo,
            da Roma sono incaricato di comunicarle quanto segue:
            La sacra Congregazione del S. Uffizio ha disposto, dopo aver sottoposto ad accurato esame la sua recente pubblicazione ” Esperienze Pastorali” che essa venga ritirata dal commercio. Ho già avvisato l’Editore a mettere ciò in esecuzione:
            Quanto sopra potrà recarle qualche amarezza. Son tuttavia sicuro che la sua pietà sacerdotale l’aiuterà ad accettare con docilità filiale le disposizioni della Santa Sede.
            Il Signore con mancherà di venirle incontro con i suoi lumi e con la sua grazia confortandola.
            Augurandole un Santo Natale, le invio paterni saluti
            Benedicendola
                                                                                             Dev.mo  nel  Signore
                                                                                             Ermenegildo Florit
                                                                                           Arcivescovo Coadiutore

Nel contempo l’Arcivescovo scriveva all’editore della LEF Vittorio Zani per comunicargli, in quanto editore cattolico, la decisione del Sant’Uffizio.
REAZIONE DI DON LORENZO MILANI
Don Lorenzo soffre per questa decisione. Non tanto per il libro quanto per la sua preoccupazione che il suo popolo lo ritenesse ai margini e non al centro della chiesa. Tant’ è che più volte ha rivendicato una solenne dichiarazione del suo Vescovo circa la sua ortodossia e il suo perfetto appartenere alla chiesa. Dirà: “mi preme enormemente questa dichiarazione solenne fatta dal vescovo o da un grosso gruppo di preti, che diano continue manifestazioni che io sono della ditta.”
Comunque lui ubbidisce al decreto senza perdere la serenità e senza allentare   minimamente il suo attaccamento alla chiesa. Scrive solo un biglietto di poche righe al vecchio e stimato Cardinale Elia Dalla Costa con il duplice scopo di fargli sapere che lo riteneva estraneo al provvedimento e per confermargli  l’obbedienza a lui e alla chiesa.
            “Le scrivo per dirle che mi dispiacerebbe se il rumore seguito alla pubblicazione del mio libro le avesse procurato delle sofferenze. Non ho bisogno di dirle, perché, gli e ne ho  più volte  dato  prova, che resto figlio devoto a lei e alla chiesa.”
E uomo sereno e saldo nel suo legame alla chiesa al punto che già due mesi prima. quando ormai sulla stampa nazionale cattolica, le campane suonavano a morte per il libro, si preoccupa di scrivere parole rassicuranti a Padre Santilli che, come revisore di Esperienze pastorali” temeva chissà  quali provvedimenti nei suoi confronti.
……..sono ormai allenato a prendere quello che mi danno senza fare tragedie e tentando piuttosto di leggerci dentro quale sia  il modo più semplice di sortirne in grazia di Dio e salvarsi l’anima. Non mi ribellerò mai alla chiesa perché ho bisogno più volte alla settimana del perdono dei miei peccati e non saprei da chi andare a cercarlo quando avessi lasciato la chiesa.
Nei mesi e negli anni successivi per ben quattro volte  fu chiesto ai quattro Pontefici diversi che si sono succeduti alla guida della chiesa di far decadere quel decreto  su Esperienze Pastorali.
La prima la fece lo stesso don Lorenzo nel luglio del 1960 scrivendo a Mons. Capovilla segretario particolare di Papa Giovanni XXIII, chiedendogli se non era  il caso di parlare col Santo Padre per considerare ormai superato il decreto del S. Uffizio e conseguentemente autorizzare la ristampa del libro in lingua francese. La risposta di Mons. Capovilla fu gentile e diplomatica, ma lasciava le cose com’ erano.
La seconda volta fu presentata il 26 giugno 1987 a Giovanni Paolo II  in occasione del convegno nazionale organizzato a Firenze dalla CISL confederale e quella fiorentina per il 20mo anniversario della morte di don Lorenzo.  Era firmata dal Segretario Generale della Confederazione Franco Marini, dal Segretario Confederale Mario Colombo e dal Segretario della CISL Fiorentina Michele Gesualdi e sostenuta da 1500 firme raccolte tra  dirigenti e quadri sindacali  di tutta Italia.
La terza richiesta fu fatta a Papa Ratzinger il 23 giugno 2007 in occasione del 50mo anniversario dall’uscita di Esperienze Pastorali, dal Presidente della Fondazione don Lorenzo Milani  Michele Gesualdi.
La quarta ed ultima richiesta, in ordine di tempo, è del 5 settembre 2013, sempre della Fondazione don Lorenzo Milani, è stata inoltrata a Papa Francesco in occasione nel 90mo anniversario della nascita del Priore di Barbiana.
La lettera di Gesualdi a Papa Francesco insieme ad una copia di “Esperienze  Pastorali” e  di “Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana”, oltre ad essere stata inviata per posta in Vaticano, è stata consegnata direttamente nelle mani del Papa ad Assisi il 4 ottobre da una Suora Francescana che vede in San Francesco, don Milani e Papa Francesco un unico filo conduttore di amore verso i poveri.
In tutte e quattro le occasione  la Curia romana ha risposto in modo indiretto con qualche scritto di elogio verso don Lorenzo e la sua opera. Anche questa volta è uscito un articolo sull’Osservatore Romano il 28 dicembre scorso dal titolo “storia di un ribelle ubbidiente” con aperti elogi a don Lorenzo e al suo operato. “Esperienze Pastorali” viene definito il suo capolavoro.
Finalmente il Cardinale di Firenze Mons. Betori dà la notizia ufficiale, con un’ intervista a Toscana Oggi che la “Congregazione per la Dottrina della Fede” (ex Sant’Uffizio) considera superato il decreto su Esperienze Pastorali.
Il Cardinale Betori parla nella sua intervista del carteggio inviato in Vaticano dopo che Papa Francesco aveva ricevuto la richiesta di Michele Gesualdi, fatta a nome della Fondazione Don Lorenzo Milani, affinchè dichiarasse decaduto quel provvedimento. La ricostruzione del Vescovo sulle vicende di Esperienze Pastorali è contenuta in un documento, ampiamente argomentato e positivo, inviato a Papa Francesco che a sua volta lo  ha trasmesso alla Congregazione della fede la quale ha  rimosso quel provvedimento.
Per quanti hanno voluto bene a don Lorenzo e sanno quanto soffrì per quel decreto, è motivo di gioia perché è finalmente decaduto un provvedimento ingiusto e don Lorenzo Milani è riconosciuto a pieno titolo al centro e non ai margini della chiesa.
Fa dispiacere constatare che ancora  oggi c’è gente che si dice milaniana e si sente in diritto di intromettersi tra don Lorenzo e la sua chiesa e non si rende conto che non c’è niente di più antimilaniano quanto usare don Lorenzo Milani per criticare la sua chiesa che lui ha amato ogni giorno di più sia pure “tra infiniti litigi e contrasti come  avviene in ogni buon matrimonio
Il Cardinale Betori nella sua intervista riferisce che la Congregazione per la Dottrina della Fede afferma che non vi è mai stato documento di condanna nei confronti di Esperienze pastorali, probabilmente si riferisce al fatto che il libro non fu messo all’indice e quindi condannato per deviazione dottrinale, ma fu solo decretato il ritiro dal commercio per motivi di opportunità. In altre parole per l’ex Sant’uffizio i cattolici non erano pronti per accogliere quelle nuove tesi che erano perfettamente in linea con la dottrina cattolica. I tempi hanno mutato le condizioni e fatto camminare il mondo cattolico e la stessa chiesa portandola a superare quel giudizio negativo espresso 56 anni fa. E’ una buona notizia che avrebbe fatto gioire doppiamente don Lorenzo Milani primo perché riconosciuto al centro della chiesa, secondo perche la chiesa oggi lo indica  come un sacerdote che vedeva e camminava avanti stando saldamente nei suoi binari.
Significativa a tal proposito l’affermazione del Cardinale Betori secondo la quale “E’ molto bello che la chiesa continui a presentare alle varie generazioni la presenza nella storia di persone che hanno incarnato con fedeltà ed in modo significativo il Vangelo di Cristo”. Tra questi vi è sicuramente don Lorenzo Milani. Ci pare poi molto significativo che il decreto su Esperienze pastorali sia caduto sotto il pontificato di Papa Francesco, perché ci pare di vedere in lui molte similitudini con quanto detto e fatto dal priore di Barbiana. Anche se va riconosciuto che la chiesa fiorentina con i vari cardinali che si sono avvicendati dopo la sua morte non ha perso occasione per indicare don Lorenzo al clero fiorentino come esempio da seguire.
Firenze 24 aprile 2014                                                                                Per la Fondazione
                                                                                                                    Michele Gesualdi